La Sindrome Riproduttiva e Respiratoria del Suino (PRRS) è in grado di compromettere il sistema immunitario e causare gravi sintomi respiratori e riproduttivi come ridotta fertilità, aborti e suinetti nati deboli. La diffusione del virus può avere conseguenze pesanti, ma una gestione attenta e misure di biosicurezza elevate aiutano a contenere i danni. In questo articolo, analizziamo le cinque regole chiave per una gestione efficace della PRRS.
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Sintomi e Contagio del Virus PRRS
Il virus della PRRS si diffonde principalmente attraverso il contatto diretto tra animali, ma anche per via aerogena e attraverso strumenti e materiali contaminati. I sintomi variano in base a diversi fattori, come l’età e lo stato di salute degli animali: nelle scrofe, si osservano febbre, infertilità e aborti tardivi, mentre nei suinetti e nei suini da ingrasso sono comuni difficoltà respiratorie, starnuti, febbre e complicazioni da infezioni secondarie.
La gestione efficace del virus PRRS è cruciale per garantire il benessere degli animali e prevenire gravi conseguenze economiche. A tal fine, è possibile seguire cinque regole chiave per la gestione del virus PRRS.
Esploriamo insieme queste cinque regole fondamentali, utili per gestire il virus PRRS e migliorare la qualità del tuo allevamento!
1. Introdurre scrofette da rimonta, lattoni e seme negativi
Il virus può entrare in allevamento attraverso animali viremici e seme positivo.
Per le scrofaie, è necessario acquistare seme negativo e una rimonta negativa che dovrà poi essere acclimatata al virus aziendale. Per gli ingrassi, invece, è fondamentale prestare attenzione all’acquisto di animali non viremici e provenienti da allevamenti con elevato stato sanitario, superiore a quello aziendale. Queste pratiche sono necessarie per non introdurre il virus o nuovi ceppi di virus in allevamento e per evitare la formazione di sottopopolazioni a diverso stato immunitario.
2. Limitare il Baliaggio e gli Spostamenti dei suinetti
Il “baliaggio” – ovvero il trasferimento dei suinetti da una scrofa all’altra per ottimizzare l’allattamento – è una pratica comune, ma in presenza del virus PRRS in sala parto può facilitare la diffusione dell’infezione. Mantenere stabili i gruppi di suinetti anche in svezzamento, riducendo spostamenti superflui è una strategia efficace per contenere la diffusione del virus.
3. Minimizzare le manipolazioni Post-Parto e utilizzare strumenti monouso per ridurre il contagio
Le pratiche post-parto come la somministrazione di ferro e la castrazione sono importanti, ma richiedono manipolazioni che possono aumentare il rischio di diffusione del virus. Limitare il contatto e la condivisione di strumenti tra le nidiate aiuta a prevenire le contaminazioni incrociate.
Cambiare l’ago tra le nidiate e utilizzare strumenti igienizzati o monouso aiuta a prevenire la diffusione del virus, proteggendo la salute di tutto il gruppo. Queste misure migliorano anche la biosicurezza generale dell’allevamento, rendendo più sicura ogni operazione di trattamento o somministrazione.
4. Rispettare il protocollo “Tutto Pieno/Tutto Vuoto” e applicare rigorose misure di biosicurezza
Adottare il protocollo “tutto pieno/tutto vuoto” è una delle regole d’oro per mantenere alto il livello di biosicurezza. Questo approccio prevede lo spostamento simultaneo di tutti i suini di un gruppo, prima dell’introduzione del gruppo successivo. Così si evita che il virus PRRS venga trasmesso da un gruppo all’altro, riducendo il rischio di nuovi focolai. Inoltre, è essenziale mantenere un controllo stretto su tutte le operazioni di pulizia e disinfezione, nonché sulla gestione del personale e dei visitatori, per limitare le possibilità di contaminazione esterne.
5. Implementare un Piano di Alimentazione Adeguato per rafforzare il sistema immunitario
Una dieta bilanciata è fondamentale per migliorare la risposta immunitaria dei suini. Una nutrizione mirata contribuisce significativamente a rafforzare la resistenza degli animali alle infezioni. È importante tenere presente che ogni gruppo di suini può avere bisogni specifici in base a età, stato di salute e fase produttiva. Per ottenere risultati ottimali, è consigliabile sviluppare un piano alimentare in collaborazione con nutrizionisti e veterinari esperti, che possono analizzare le esigenze nutrizionali di ciascun gruppo e suggerire le giuste integrazioni. Un approccio personalizzato alla nutrizione, infatti, non solo migliora la salute degli animali, ma può anche ridurre il rischio di malattie, garantendo un allevamento più produttivo nel lungo periodo.
Conclusioni
Affrontare la PRRS richiede un approccio integrato che combini gestione, biosicurezza, igiene e alimentazione mirata per rafforzare il sistema immunitario dei suini. Con una gestione oculata delle pratiche di allevamento e una dieta bilanciata, è possibile ridurre significativamente i rischi e i danni associati alla PRRS, proteggendo la salute e la produttività dell’allevamento. Un veterinario specializzato e un nutrizionista sono risorse preziose per implementare strategie personalizzate e su misura.
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