La Peste Suina Africana: una minaccia per il settore suinicolo
Da qualche mese, l’Italia sta affrontando una grave crisi nel settore suinicolo associata alla diffusione della peste suina africana (PSA) che sta colpendo sia i selvatici che i domestici. La PSA è una malattia virale dei suini e dei cinghiali, che causa elevata mortalità. Il virus, innocuo per l’uomo, sta mettendo a rischio non solo la salute degli animali, ma anche l’intera economia legata agli allevamenti.
Leggi il nostro articolo per saperne di più e scoprire in che modo è possibile ridurre il rischio di contagio.
L’impennata della PSA nel Nord Italia
La peste suina africana è una malattia virale che colpisce suini domestici e selvatici, provocando sintomi gravi come febbre alta, perdita di appetito, debolezza e, morte. Ad oggi non esiste un vaccino efficace in commercio. L’allerta è a livello nazionale, con casi registrati sia tra gli animali selvatici che tra quelli domestici. Il nord Italia è stato particolarmente colpito a causa dell’elevata densità di allevamenti e di cinghiali, che fungono da serbatoio del virus.
Le autorità sanitarie hanno imposto misure per contenere la diffusione dell’infezione, e sono in vigore normative stringenti in materia di biosicurezza e movimentazioni. D’altro canto, il prezzo della carne proveniente dalle zone colpite, si è ridotto notevolmente, sia per le speculazioni che per l’effettivo calo dell’export dei prodotti suinicoli. La situazione epidemiologica, l’applicazione della normativa, e il mercato hanno, pertanto, messo a dura prova gli allevatori, sia dal punto di vista personale, che economico.
Misure per ridurre il rischio di contagio della PSA
Per contrastare la diffusione della PSA, è fondamentale adottare rigorose misure di biosicurezza e seguire le disposizioni imposte dalla normativa e delle autorità competenti. Ecco alcune delle principali azioni che gli allevatori devono mettere in atto:
- Bio-sicurezza negli allevamenti: Implementare pratiche di bio-sicurezza come la disinfezione regolare degli ambienti, l’isolamento dei nuovi arrivati e il controllo rigoroso degli accessi agli allevamenti sia delle persone che dei mezzi.
- Controllo dei movimenti degli animali: Limitare il trasporto degli animali tra diverse aziende e monitorare attentamente gli spostamenti per evitare la contaminazione incrociata.
- Formazione e Sensibilizzazione: Educare il personale sugli standard di igiene e biosicurezza, assicurandosi che cambino calzature e vestiti prima di entrare in allevamento e che si lavino e disinfettino le mani prima di entrare in contatto con gli animali. Evitare di introdurre nell’allevamento oggetti, attrezzature o mezzi che potrebbero essere contaminati. Fornire istruzioni sulle procedure di emergenza per riconoscere e segnalare tempestivamente eventuali casi sospetti di PSA.
- Monitoraggio sanitario: Effettuare controlli sanitari periodici sui suini per individuare qualsiasi segno di malattia e intervenire prontamente, ricordandosi di segnalare tempestivamente alle autorità competenti gli aumenti di mortalità.
- Disinfezione dei mezzi di trasporto: Assicurarsi che i veicoli e le merci utilizzati per il trasporto degli animali siano adeguatamente disinfettati prima e dopo ogni utilizzo.
Il nostro impegno: spazi sicuri per i suini sani
Durante i mesi scorsi, la nostra Azienda ha deciso di scendere in campo per offrire il proprio supporto agli allevatori colpiti dalla PSA. Siamo consapevoli dell’importanza di proteggere la salute dei suini e di salvaguardare il futuro delle attività. Per questo, abbiamo organizzato diverse iniziative per supportare gli allevatori. Tra queste, consulenze per migliorare gli standard di biosicurezza e applicare correttamente la normativa, corsi di biosicurezza per allevatori e tecnici di allevamento, allevamenti dedicati fuori dalle zone di restrizione.
Prima del mese di agosto, infatti, abbiamo messo a disposizione alcune stalle, situate al di fuori delle zone di restrizione, per allevare temporaneamente i suini sani e permettere agli allevatori di ricevere un giusto compenso. Le nostre stalle sono state adattate e autorizzate per offrire le condizioni di bio sicurezza rafforzata.
Conclusione
La diffusione della peste suina africana rappresenta un grave danno per il settore suinicolo italiano. Nonostante la situazione epidemiologica e le restrizioni, crediamo fermamente che, lavorando insieme e adottando le giuste misure, sia possibile superare questa crisi. La nostra azienda è orgogliosa di aver offerto un sostegno concreto agli allevatori, contribuendo a proteggere gli allevamenti e il loro futuro.
Siamo pronti a continuare a collaborare con le autorità e con tutti i soggetti coinvolti per garantire un futuro più sicuro e prospero per il nostro settore.